Incontri Tour Sanpellegrino ha fatto tappa anche a Roma. Abbiamo partecipato, per conoscere da vicino alcune botteghe storiche della città. Scopritele con noi.
Da piazza del Popolo 4 gruppi diversi sono partiti di buon’ora per 4 percorsi diversi nelle strade del centro storico con alcune soste per incontrare, conoscere, parlare con artigiani e proprietari di botteghe storiche della città.
La mission del progetto è intrigante. Esistono infatti, nelle più belle città italiane, delle botteghe storiche (sartorie, pasticcerie, forni, ferramenta, macellerie, gioiellerie…) che da oltre cento anni aprono ogni mattina. Il loro punto di forza sono i prodotti di qualità e originalità, simbolo di un’eccellenza, conosciute spesso nel mondo, ma a volte ignorate dagli stessi abitanti di quelle stesse città. Sanpellegrino vuole dunque invitare gli italiani a conoscerle, attraverso “incontri che non ti aspetti” capaci di raccontare un’Italia diversa.
Io sono finito, manco a dirlo, nel gruppo “stampa”, verde in tutti i sensi, eterogeneo e curioso. La prima fermata è stata quella da Franchi Argentieri in via Tor di Nona, al civico 60 .
Già per scovarla, dobbiamo ammetterlo, bisogna essere romani doc, la via è quella quasi “segreta” che corre sotto il lungo Tevere, fra murales e sampietrini. La storia della bottega inizia nel 1944, quando Adolfo Franchi inizia la sua attività come apprendista, per poi divenire proprietario nel 1968.
Si riparte, risalendo verso i Coronari e quindi puntando a via di Panico dove, al numero 40, si trova un vero pezzo di storia artigianale di Roma: Franco er marmista.
Franco Russo, conosciuto da tutti come “Franco er marmista”, è il gestore di questo antico negozio aperto nel 1860. Mastro Artigiano, è riconosciuto come un esperto di Restauro, tanto da ricoprire il ruolo di sovraintendente al restauro del pavimento del Museo Borghese.
Insieme al figlio Aldo, Franco porta avanti una tradizione antica. La bottega, ci spiega proprio il figlio, è specializzata nel restauro di busti, tavoli, pannelli d’arredo, tutti realizzati con il marmo romano, materiale prezioso ed unico importato per la prima volta a Roma dagli Antichi Romani.
E’ sempre Aldo che ci accompagna nel negozio dove vendono oggetti d’arte e pezzi di antiquariato. Lì scopriamo come la bellezza di questi marmi sia quasi ipnotica, ma anche come la crisi abbia messo con le spalle al muro tutto il mondo delle botteghe del settore che una volta dominava il quartiere.
Il luogo è comunque talmente colorato e suadente che un aperitivo rinfrescante sembra quasi d’obbligo.
Ma è il momento di rimettersi in sella, attraversando il Pantheon e piazza di Spagna, per raggiungere via Margutta 50, e decisamente il mio angolo preferito, una sorta di oasi di pace e di verde nel caos romano, per conoscere Angelo Rosa della Margutta Restauri.
L’Arte del Restauro, nasce raccogliendo l’eredità della bottega artigiana di falegnameria e ebanisteria fondata nel 1942 da Umberto Rosa. Nell’immediato dopoguerra, e precisamente nel 1947, la sede viene spostata negli attuali locali di Via Margutta, in un cortile che sembra una serra, nobile e silenzioso. Ora il titolo è Giuseppe Rosa e C., non c’è il sito, ma ecco il tel. 06/3614055.
Dentro, il profumo del legno, la sensazione del tempo ritrovato, immobile da quasi mezzo secolo, fanno girare la testa. Sembra di essere in un romanzo di Flaubert.
Romanticismo, stima, quasi invidia per questo lavoro e questa bottega, che soffre come le altre, i tempi paradossali di una crisi: “preferiscono vendere mobili antichi, di valore inestimabile, per comprarsi produzioni commerciali, con la scusa del design, che non saranno mai unici come questi”.
Gli altri gruppi sono passati, tra gli altri, dal Laboratorio Artigiano Sorelle Antonini, che ha vestito molte attrici tra cui Isa Miranda e lavorato con alcuni importanti firme come Sarli e Gattinoni, l’Antica Erboristeria Romana, alle cui 350 varietà di piante officinali il poeta romano Giuseppe Gioacchino Belli dedicò un sonetto, l’orologiaio Francesco Morelli, la cui bottega è stata fondata nel 1950 da Ofelia Ricci, che scelse il centro storico della Capitale, e più precisamente via Francesco Crispi, per aprire un negozio che avrebbe fatto la storia dell’orologeria romana, il bar pasticceria Pasquarelli, la mitica Collalti Bici di Danilo e l’istituzione della Sala da Tè Babington’s.
L’impegno di #IncontriTour Sanpellegrino è valorizzare un patrimonio che nessuno potrà mai clonare e costruito negli anni dal genio, dalla creatività e dall’intelligenza italiana. Milanesi, palermitani, bolognesi e romani hanno dunque l’opportunità di guardare le proprie città con occhi nuovi e imparare i segreti che permettono a storiche botteghe di continuare a vivere nel tempo. Barbara D’Amico, group brand manager Sanpellegrino, spiega: “Abbiamo voluto realizzare questa iniziativa perché la valorizzazione del Made in Italy è un impegno che noi perseguiamo con passione e costanza Portare i romani alla riscoperta dei tesori nascosti delle loro città significa riabbracciare la tradizione e prendere coscienza di quello che il mondo ci invidia. Dalla creatività al gusto per il buon cibo e il buon bere, attraverso Incontri Tour vogliamo far riassaporare quello che di meglio il nostro Paese ha da offrire”.