(OMNIROMA) Roma, 25 LUG – “Tra i punti di forza della legge sul commercio, secondo Cna di Roma, la definizione dei criteri per l’apertura di nuove medie e grandi strutture commerciali e relativo adeguamento degli strumenti urbanistici comunali; la semplificazione amministrativa; la valorizzazione delle attività commerciali di prossimità (reti di impresa territoriali); la valorizzazione e il riconoscimento dei mercati storici; la valorizzazione delle botteghe storiche
Attraverso la predisposizione di un apposito albo; il sostegno alla riqualificazione, allo sviluppo ed alla modernizzazione delle imprese e per l’accesso al credito attraverso l’istituzione di un fondo rotativo; l’ampliamento della superficie degli esercizi di vicinato (da 250 a 400 m); il decentramento delle funzioni a Roma Capitale“. Così una nota della Cna di Roma.
“In relazione ai mercati rionali la Cna chiede la riqualificazione della rete e il superamento della trimestralità per la pubblicazione dei bandi sui nuovi posteggi utilizzando procedimenti più snelli ed efficaci, in particolare la messa a bando entro massimo 10 giorni. Si suggerisce poi – prosegue la nota – l’individuazione dei criteri nelle nuove assegnazioni che premino la professionalità e la capacità imprenditoriale degli aspiranti. Cna chiede di regolamentare le AGS sia sotto il punto di vista giuridico che nei rapporti con i Comuni e utilizzare le nuove tecnologie per il controllo e la gestione del commercio su area pubblica. Infine si suggerisce la definizione con regolamento degli interventi a sostegno e le risorse da destinare ai Comuni e in particolare a Roma Capitale”. “Dobbiamo ormai prendere tutti coscienza del fatto che le nuove realtà economiche sfuggono alle categorie tradizionali – afferma Erino Colombi, presidente Cna di Roma – dobbiamo prenderne coscienza noi e le istituzioni. E’ necessario poi avere un approccio legato ai territori e orientato alle reti di impresa”. “Vogliamo dimostrare che nella Cna ci sono mondi e imprese unite da uno stesso destino – prosegue ancora Giovanna Marchese Bellaroto, presidente di Cna Commercio – l’obiettivo comune è collegare tutto quello che c’è sul territorio e metterlo al servizio della città. Dall’ultimo piano regionale sul commercio sono passati 15 anni: oggi c’è un mondo che sta cambiando, che si trasforma al ritmo delle nuove tecnologie ed è profondamente colpito dalla crisi dei consumi. Neanche gli 80 euro hanno fatto risollevare la spesa: i saldi non hanno dato la boccata d’ossigeno tanto attesa, con le file davanti alle grandi catene del lusso, e questo è un segnale. Qualche anno fa si è pensato che grandi cubature e più centri commerciali avrebbero portato crescita e consumi. Così non è stato”. “Ci piace pensare – afferma Fabio Monaco, responsabile Sacea – che non siamo più nel mezzo della crisi, ma nell’anticamera del grande rilancio. Molti hanno dovuto abbandonare, ma chi è rimasto ha dimostrato una grande capacità. La legge sul commercio non risolve le problematiche, staremo a vedere le norme applicative”. “Continuiamo a perdere imprese storiche del nostro Paese – conclude Giulio Anticoli, presidente di Cna Roma Città Storica – diventate scatole vuote. Chiediamo alla Regione di fare un censimento delle attività e difendere chi rientra nell’albo che andrà costituito. Servono risorse regionali da dedicare al settore. Botteghe storiche, che da secoli difendono stigliature e marchi storici, non possono essere sfrattati dai luoghi in cui hanno fatto la storia”.