Uno strumento per togliere i camion bar dalle aree di pregio, ma anche per salvaguardare le botteghe storiche, contrastare l’abusivismo, semplificare la burocrazia, rilanciare i mercati rionali, mettere punti di pronto soccorso nei centri commerciali (per evitare nuove tragedie come il bimbo morto soffocato ad Ikea), innovare il settore grazie ai fondi europei.
È il nuovo Testo Unico regionale sul Commercio (Tuc), atteso da oltre 10 anni e presentato questa mattina dal governatore Nicola Zingaretti («una rivoluzione») con l’assessore alle Attività produttive Guido Fabiani, e che dopo un mese di concertazione sarà approvato a fine luglio dalla giunta e affrontata dal Consiglio a settembre. Ecco cosa propone il nuovo testo.
Procedure lampo. Sarà più veloce e semplice l’avvio, il trasferimento, l’ampliamento, la modifica del settore merceologico, l’apertura, il trasferimento, l’ampliamento e il subingresso di attività di somministrazione. Lo Sportello Unico delle Attività Produttive sarà l’unico punto di accesso per tutte le procedure amministrative grazie a una piattaforma telematica unica per il Lazio. Inoltre non servirà più il parere regionale vincolante per l’apertura, il trasferimento e l’ampliamento dei grandi mercati rionali.
Poteri ai Comuni. Stop a tutti i casi di autorizzazioni in deroga: programmazione territoriale in carico ai Comuni fino all’approvazione dei quali non sarà più consentito il cambio di destinazione d’uso di aree non commerciali, nè l’ampliamento di strutture esistenti per l’avvio di medie e grandi strutture di vendita. In questo modo viene bloccato il nuovo consumo di suolo.
Stop a proliferazione centri commerciali. Eliminando le deroghe si evita il rischio di proliferazione fuori dalle regole delle grandi strutture: dal 2001 sono stati autorizzati nel Lazio 1.174.000 mq di superfici, di cui circa l’81% in deroga, per un totale di 99 nuove strutture e 27 richieste di ampliamenti.
Reti d’impresa. Arrivano 15 milioni in tre anni per la nascita e il consolidamento di reti di impresa di vicinato per la gestione di servizi comuni, riqualificazione e arredo urbano, miglioramento della sicurezza.
Fondo per le botteghe storiche. La Regione stanzia 3 milioni di fondo rotativo per l’accesso al credito agevolato. Per essere definita “storica”, una impresa dovrà avere 70 anni continuativi di esercizio per quelli connotati da particolare valore storico-artistico o architettonico e destinati ad attività commerciali, artigianali e di pubblico esercizio; 50 anni per le botteghe d’arte; 50 anni continuativi con la stessa tipologia di vendita per le attività di commercio, somministrazione, artigianato o miste, compresi cinema, teatri e librerie.
Presidi sanitari nei mall. Ogni centro commerciale sopra i 10 mila metri quadri dovrà averne uno.
Camion bar via da aree storiche. Non esistono più norme regionali che impediscano a un Comune di spostare camion bar da strade e piazze di pregio. Divieto di esercizio di commercio itinerante nei centri storici dei Comuni superiori a 30 mila abitant
Sigarette nelle pompe di benzina e bibite in edicola. Il Testo concede agli impianti di vendere alimenti, tabacchi, bevande etc) e la possibilità per le edicole di vendere anche bevande imbottigliate e prodotti alimentari entro il limite massimo del 30% della superficie disponibile all’interno del punto vendita.
Lotta agli abusivi. La Regione sostiene specifiche azioni di contrasto all’abusivismo commerciale e alla contraffazione attraverso la promozione di protocolli d’intesa, campagne, progetti anche con le reti di impresa.
Saldi e negozi temporanei. C’è la possibilità di aprire Temporary Store (della durata massima di 30 giorni). Vengono inoltre stabilite le modalità di definizione dei saldi estivi e invernali superando l’attuale modello che prevede una legge regionale, e durata massima di 6 settimane per ciascuno periodo.
Fondi Ue. Per la prima volta i fondi Por Fesr vengono utilizzati in modo organico per il commercio, in particolare per l’e-commerce, lo sviluppo “verde” delle aree dei mercati e l’innovazione dei sistemi imprenditoriali.